Bio

Andrea Glockner (2001) è un trombonista, tubista e flautista italo-francese, nato a Bordeaux in una famiglia dove la musica è sempre stata presente – suo nonno italiano era un tubista classico – . Andrea ha sviluppato una passione per il jazz dopo aver scoperto Miles Davis e Louis Armstrong. Ha iniziato a studiare tromba e flicorno a Talence e Au Bouscat, sotto la guida di Sébastien Brebbia, Sébastien “Iep” Arruti e Jean-Pascal Cavard. In seguito ha frequentato i dipartimenti classico e jazz del Conservatorio di Bordeaux, studiando con Jean-Pierre Duffau e Mathieu Tarot. Una svolta decisiva è stata la scoperta di Bob Brookmeyer e del trombone a pistoni, di cui si è innamorato. Questo lo ha portato a concentrarsi sugli ottoni gravi nel jazz – trombone a pistoni e a coulisse, tromba bassa, eufonio, e altri strumenti. Andrea ha scelto di proseguire i suoi studi in Italia, presso l’Accademia Nazionale Italiana del Jazz di Siena, dove ha studiato con Roberto Rossi, Filippo Vignato, Federico Pierantoni e Joseph Bowie. Nel 2022 ha rappresentato Siena Jazz in un programma di scambio con il Conservatorio di Amsterdam, dove vive attualmente.

Andrea si esibisce nei jazz club come solista ospite. Ha anche una grande esperienza in formazioni più ampie e big band, iniziata a Bordeaux e proseguita a Siena e Amsterdam. Ha suonato nei big band di Sébastien “Iep” Arruti e di Mauro L. Porro, così come nell’ONJGT diretto da Paolo Damiani. È membro stabile della JOTC Open Orchestra di Arezzo, con cui ha registrato un album nel 2023 dedicato alla musica di Joe Henderson. È anche membro regolare dei Tooscanians, un ottetto dedicato allo swing dell’epoca d’oro delle big band. Dal 2023 fa inoltre parte del grande ensemble di Silvia Bolognesi, che rende omaggio alla musica di Gil Scott-Heron con la partecipazione del cantante Eric Mingus. Andrea ha condiviso il palco con musicisti internazionali di grande rilievo come Enrico Rava, Giovanni Falzone, Silvia Bolognesi, Paolo Damiani, Eric Mingus, Mauro L. Porro, Maurizio Giammarco, Nico Gori, Giovanni Benvenuti, Francesco Fratini, Angelo Lazzeri, Ferruccio Spinetti, Mario Raja, Daniele Malvisi, Cosimo Boni, Francesco Pierotti, Camilla Battaglia, Evita Polidoro, Giovanni Paolo Liguori, Alexis Valet, Thibaud Bonté, Oliver Gatto, Thomas Bercy e molti altri.

Nel 2023 crea il quartetto Across the Lines, nato da un incontro all’Accademia Nazionale Italiana di Jazz, il cui primo album, registrato nel giugno 2024 a Siena, è uscito con l’etichetta Dodicilune nel marzo 2025. Il quartetto riunisce Andrea, il pianista e tastierista italo-dominicano Santiago Fernandez, di grande generosità e sensibilità, la contrabbassista e bassista elettrica Silvia Bolognesi, figura emblematica dell’improvvisazione libera in Italia e membro dell’Art Ensemble of Chicago, nonché il batterista italo-svizzero Alessandro Alarcon, attivo sia sulla scena jazz elvetica che nelle musiche attuali. Il gruppo si è già esibito su palcoscenici importanti a Bordeaux, Agen, Tolosa, due volte al 38Riv Jazz Club di Parigi, al Venezia Jazz Festival alla Fenice, per Jazz & Wine ad Arezzo, allo Sghetto Jazz Club di Bologna, al festival internazionale di jazz di Pisa, a quello di Roccella Ionica (Rumori Mediterranei), al Rocher de Palmer di Bordeaux-Cenon, a Bourgoin-Jallieu e a Limoges.

Il linguaggio musicale di Andrea integra tutti gli elementi e le correnti del jazz, le radici del blues e la tradizione degli antenati, pur esplorando una direzione moderna attraverso l’improvvisazione libera e l’energia del rock e del funk. È particolarmente influenzato dagli insegnamenti di Joseph Bowie, che sottolinea l’importanza del groove e ricorda che il jazz è anche una musica da ballare. La melodia occupa un ruolo centrale nelle composizioni e nelle improvvisazioni di Andrea. La sua visione artistica comprende lo sviluppo e la valorizzazione dell’uso di ottoni gravi non convenzionali nel jazz, al di là del trombone a coulisse, che rimane l’unica voce solista ampiamente riconosciuta di questa famiglia. Andrea ritiene che strumenti come il trombone a pistoni, la tromba bassa e l’eufonio abbiano contributi unici e preziosi da offrire in termini di sonorità, articolazione e timbro d’insieme.

Andrea è sempre alla ricerca di nuove sensazioni e suoni per esprimersi in modo diverso. Attualmente conduce una ricerca artistica con il flauto – uno strumento insolito per un suonatore di ottoni jazz – ampliando la sua tavolozza espressiva ispirandosi all’approccio di alcuni musicisti come Yusef Lateef o Rashann Roland Kirk. Integra il flauto, ad esempio, nelle sue esibizioni con l’ensemble di Silvia Bolognesi, nell’omaggio a Gil Scott-Heron.